Nella giornata di ieri, 12 dicembre 2023, il nostro Arcivescovo, S.E. Mons. Gian Carlo Perego, in unione con i presbiteri della Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, annunciava che Mons. Giancarlo Pirini è tornato alla casa del Padre.
Nella circostanza, invitava i presbiteri e i laici a ricordarlo nella preghiera.
BREVE BIOGRAFIA
Mons. Giancarlo Pirini era nato a Portomaggiore il 17 giugno 1936. Ordinato presbitero a Ferrara il 27 maggio 1961 è stato Vicario parrocchiale di Bondeno (1961-1964), Parroco di Gallumara (1964-1966), Parroco di Ruina (1966-1974), Parroco di Sant’Agostino (1974-1988), Parroco di San Cassiano in Comacchio (1988-2010), Parroco del Santo Rosario in Comacchio (1992-1997), Rettore Chiesa di San Pietro (1998-2010), Canonico Presidente Capitolo della Basilica Concattedrale di Comacchio (2004-2010), Rettore Chiesa del Suffragio di Comacchio (2008-2010), Rettore Chiesa del Carmine (2008-2010), Amministratore parrocchiale di Volania (1992-2019), Canonico Penitenziere Concattedrale (2010-2023), Cooperatore Pastorale dell’Unità Pastorale di San Cassiano.
La celebrazione delle esequie sarà sabato 16 dicembre 2023, alle ore 9, presso la Basilica Concattedrale di Comacchio.
Testimonianze e ricordi di don Giancarlo
In comunione con la Parrocchia di Sant’Agostino di Ferrara (https://parrocchiasantagostino.org/2023/12/13/in-ricordo-di-don-giancarlo-pirini/) – che ha avuto don Giancarlo come primo parroco dal 1974 al 1988 prima che venisse a Comacchio – vogliamo fare una raccolta di testimonianze, foto e ricordi “comacchiesi”, oltre a eventuali testi o lettere significative di don Pirini che poi pubblicheremo in questa pagina.
Manda il tuo contributo a parrocchiadisancassiano@virgilio.it
Testimonianze e ricordi
Don Giancarlo è rimasto con noi 35 anni: ci è entrato nel cuore con la sua umiltà, generosità e fermezza.
Ognuna di noi ha moltissimi ricordi e aneddoti nel proprio rapporto col “Don”, che tiene gelosamente nel cuore, ma come associazione ci ha sostenuto, incoraggiato ed ha partecipato sempre generosamente ad ogni iniziativa.
Se qualche volta, nella nostra vita associativa, nascevano incomprensioni, diceva che ” il diavolo è invidioso del bene che fate, quindi si insinua e semina la discordia: dovete superarla con la forza dello Spirito Santo che vi tiene insieme”.
Ecco, credo che proprio in questo avverbio ci sia la sintesi di ciò che ci ha insegnato il “Don”: restare insieme come le pecore del gregge, insieme ai più piccoli e ai semplici, unite al Signore come lui ci ha insegnato, rispettando le diversità e le attitudini di ciascuna, amalgamate dall’ Amore di Cristo che lui stesso ha rappresentato col suo sorriso sornione, la sua accoglienza e la sua disarmante semplicità. Grazie don Giancarlo!
Associazione “Insieme per l’Infanzia” – Comacchio
Comacchio non sa di avere avuto dodici ponti. Infatti, vi è stato fino a poche ore fa un ponte di carne, costruito nel 1988. Questo era don Giancarlo. Inutile chiamarlo “Monsignore” o con titoli onorifici, perché il suo fare pastorale era improntato all’unire – in spirito di sincera amicizia e senza pretese – tutti coloro che incontrava lungo il suo percorso. Era uomo tra gli uomini, amico di tutti: l’unico interesse era essere amico. Amava la Madonna e trasmetteva amore nello state insieme: da lui vidi per la prima volta, nell’estate 1996, muoversi in ginocchio attorno alle Mura della Santa Casa di Loreto, quando accompagnò lo storico gruppo di catechisti e collaboratori, alla guida del suo pulmino color bordeaux. Sapeva placare gli animi, senza prendere posizioni: questo lo rendeva un diplomatico locale dal tratto singolare. Le sue prediche, quasi sempre a braccio, sembravano sussurrate dalla balbuzie che lo facevano entrare ancor più in punta di piedi nella profondità degli animi e delle coscienze. Quando pochi mesi fa, perdetti la mamma e la zia, mi telefonò subito, mi fece cristianamente coraggio e mi invitò a farmi forza. Ricordo ancora il suo abbraccio paterno, in una fredda sera di fine anno; asciugò le mie lacrime e mi disse che ci sarebbe stato sempre. L’ultimo atto di confronto e conforto lo ebbi nel confessionale, poche settimane dopo la morte di mia zia, ma questo è foro interno. Un santo? Forse sì, quello della valle accanto.
Matteo Prof. Avv. Cantori
Ciao don Giancarlo, prendo la parola per salutarti e lo vorrei fare non solo a nome mio ma di tutti i gruppi dei giovani della parrocchia. Dovendo parlare per tutti so bene che la mia testimonianza non dovrebbe essere troppo personale, ma quanto è difficile se si tratta di te. Il rapporto che tu costruivi con ognuno di noi – bambini, giovani o adulti – era sempre estremamente personale. Provavi a conoscerci intimamente come solo un padre attento e amorevole sa fare. Quante volte mi hai chiesto “fammi vedere gli occhi”. Perché attraverso gli occhi sapevi leggere dentro le persone, sapevi capire quando vi era gioia, quando vi era qualche paura o quando quegli occhi nascondevano qualche lacrima. Sei stato capace di essere uno scoglio sicuro nella fede. E io lo so bene perché mi ci sono aggrappata forte tante volte. Può capitare di perdersi lungo il cammino, ma se si incontra qualcuno come te è un dono grande. Tu sapevi aspettare con ferma pazienza che ogni pecorella tornasse. Un sorriso dolce e instancabile che ti attendeva ancora e ancora, pur senza forzarti, e ti riaccoglieva con il più caldo e sincero degli affetti. E che cos’è tutto questo se non la più grande testimonianza dell’amore del Signore? Che ci vuole sempre e di nuovo a sé, anche dopo il più stupido dei nostri errori?
Mancherai, mancherai tanto, anche ai più piccolini che quest’estate hanno goduto della tua compagnia ogni mercoledì a cena. Ti ho visto, sai, che te la ridevi di gusto quando saltavano addosso a noi educatori facendoci impazzire! Ed anche in quelle ultime occasioni un tuo saluto, una tua preghiera o una tua riflessione ha arricchito tutti noi.
Nelle giornate di oggi e domani siamo chiamati a darti l’ultimo saluto e sono momenti davvero difficili. Mi trovo a pensare: ma ora sono capace di camminare da sola sulle mie gambe senza rifugiarmi da te ogni volta che cado? Però so anche già cosa mi risponderesti: “Marta adesso ti stai lamentando, affidati al Signore e vai”.
Giusto, giusto, scusa, andiamo, e ringraziamo il Signore perché ci ha donato 87 anni di Don Giancarlo.
Marta Cominato
Amatissimo don Giancarlo… Com’è estremamente difficile ritrovarsi a scriverti per dirti quanto bene tutti ti abbiamo voluto e tu a noi, invece di potertelo comunicare direttamente. Fortunatamente sono felice di avertelo espresso molte volte. Risaputa è la tua bontà d’animo, il tuo modo burlone di parlare infilando nei discorsi sempre una battuta, tanto da strappare più di un sorriso, ed il tuo fare semplice in ogni gesto, sempre delicato, sempre disponibile all’ascolto, quello di vero cuore.
Volevo scrivere un ricordo ma la verità è che sono talmente tanti, tutti unici e bellissimi pur, tuttavia, non avendo condiviso con te molti anni assieme come è stato per altri. Sono però grata al Cielo di aver vissuto della tua squisita presenza per quasi dieci anni. Più ti ho conosciuto più ora posso affermare di aver amato e parlato con un santo in carne ed ossa a cui quando chiedevi come va? Ti rispondeva: “Benone!”. In questo percorso assieme sei stato un vero padre spirituale, anche se tu ti ostinavi col dirmi: “facciamo un nonno”. Ma la verità è che i tuoi preziosi consigli, come più volte ti dissi, hanno sempre lavorato dentro, tanto da accompagnarmi giorno per giorno. Serberò perciò sempre nel cuore ogni singola parola uscita dalle tue labbra col tuo tipico tono pacato, né mai potrò dimenticare il tuo serafico sorriso mentre nel confessionale asciugavi teneramente le mie lacrime. E come potrei poi dimenticare quel pezzetto di cielo dei tuoi profondi occhi del quale tu ora abiti? Adesso mi ritrovo qui a chiedermi come farò senza di te? Ma presto la tua risposta arriva, basterà ascoltare la voce del Signore nel mio cuore.
Grazie di tutto don Giancarlo, grazie davvero per l’amore che hai operato con tutti. Sei stato come un vento gagliardo e allo stesso tempo gentile che ha saputo raccogliere pezzo per pezzo la fragilità di ciascuno ed insieme cercato di risistemare, ricucire, lenire e guarire. Sono davvero tante le delicatezze che mi accompagneranno nel cammino senza più te, ma solo materialmente, perché son certa continuerai, da buon pastore, a seguire tutti i tuoi figli amati come hai sempre fatto qui sulla terra, fino all’ultimo.
In un mondo in cui sembra che il bene sia caduto quasi in disuso, voglio concludere questo mio pensiero condividendo, anche con chi altri ti amato, quanto mi dissi quest’estate, di modo che la tua luce possa continuare ad accendere molte lampade ancora: “Abbi pazienza di questo mondo. Lo so è un po’ malandato; fa acqua in un punto, scricchiola in un l’altro, cade dall’altra parte, ma ha bisogno, come tutte le strutture, di essere ristrutturato: con la preghiera e l’agire di ognuno si può rappezzare qualche punto; lo so, non è molto, ma è qualcosa. Ognuno a questo mondo ha la sua parte… e Gesù semina, non si stanca mai di spargere semi per il mondo. Tanti vanno persi ma lui sempre pensa: “Non si sa mai”.
Uno di quei semi sei stato proprio tu, amatissimo don. Chissà quanto frutti devi aver ora portato lassù.
Ti voglio tanto bene. A Dio, strepitoso Don Giancarlo.
Semplicemente Francesca
Invio queste fotografie che sintetizzano in uno scatto quello che Don Giancarlo è e resterà per sempre per la nostra famiglia.
Don Giancarlo è stato una carezza e un abbraccio sul nostro piccolo Antonio, certi che continuerà a guidarlo da lassù.
La sua gentilezza ed umiltà sono stati un dono che conserveremo con cura.
Roberta Beppe e Antonio
Ed ecco che una parte della nostra vita si è conclusa.
Della famiglia Pirini se n’è andato un fratello per papà e uno zio per noi.
Uno zio speciale che aveva due case e due famiglie.
La sua chiesa con i suoi parrocchiani e la casa costruita dai suoi genitori con noi famiglia di sangue.
Non abbiamo mai notato nessuna differenza per lui c’è sempre stato posto per tutti.
Nei miei ricordi di bambina lo vedo arrivare all’improvviso a pranzo o a cena e a farci ridere raccontandoci un sacco di barzellette.
Io che lo facevo sempre ridere perché ogni volta che arrivavamo alla frutta ne mangiava così tanta che lo chiamavo sette pesche.
Mi ricordo quando ci raggiungeva in vacanza in montagna come gli piaceva passeggiare e la notte teneva sveglio tutto il campeggio con il suo forte russare.
Poi siamo diventate grandi ci hai sposate, hai battezzato i nostri figli e li hai amati veramente tantissimo..
Hai passato la tua vita a fare del bene, a donare amore alla tua gente e a noi tutti.
Ti abbiamo visto spogliarti delle tue stesse cose per darle a chi ne aveva bisogno,
Ti abbiamo visto partire per portare aiuti alle popolazioni povere
Hai fatto tante cose belle e sono certa che lascerai un bel ricordo per chi ha avuto la fortuna d’incontrare il tuo cammino.
Una delle ultime volte che cercavi di parlare hai detto: Pensavo, poi hai fatto un gesto con la mano e dopo hai detto: mi raccomando
Ho cercato d’interpretare e l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata ;pensavo di scrivere una lettera porta una penna mi raccomando.
A scrivere non ci sei riuscito e quindi l’ho fatto io per te.
Certo niente a che vedere con le tue lettere, non è facile eguagliarti ma spero di avere esaudito il tuo desiderio , quello secondo me di salutare tutti anche se con le mie parole
Vola in alto nel cielo Zio e continua a proteggerci anche da lassù.
Paola
Don Giancarlo, mi prendesti per mano quando avevo solo 8 anni… ricordo ancora il primo incontro: la tua accoglienza è stata esemplare!!
E da lì a poco i sacramenti, prima la Confessione e a seguire la Prima Comunione, momento immortalato nella foto.
Sono cresciuto con te don Giancarlo, la tua presenza è stata una costante viva nella mia vita. Il nostro legame indissolubile non è mai venuto meno.
Don Giancarlo sei stato IL CONFESSORE per eccellenza, ci conoscevi in profondità… quante anime hai filtrato, accogliendoci sempre col sorriso e, alla domanda “Come stai don?”, rispondevi costantemente “Benone!!”.
Sono quasi certo che, senza te, ora ci saranno tante anime smarrite… perché la tua impareggiabile umanità è ora estinta.
Proprio due mesi fa, durante la confessione, mi confidasti che saresti stato ricoverato l’indomani per accertamenti… è stata l’ultima volta che ho potuto guardarti negli occhi e stringerti la mano.
Ciao don Giancarlo (don scritto con la “d” minuscolola come ci tenevi a precisare 😉)… ti ricorderò sempre nelle lunghe camminate tra le cime delle Dolomiti, nei rifugi di montagna, tra i banchi del Duomo, nel confessionale, nel cortile dell’asilo, in canonica…
Avrò profonda cura del tuo ricordo ❤️🔥
Con affetto
Marcello Fogli
Ciao DonGia oggi ti sto pensando, ma non perché c’è il tuo funerale… io ti sento vicino a me e mi pare di sentire la tua voce che teneramente mi dice “coraggio tieni botta che il Signore è lì con te”. Ho attraversato quel tempo lontano ma tanto difficile, insieme a te. Ho tanta gratitudine per te, per il tuo affetto concreto, che mi ha aiutato a diventare adulta. Arrivederci a presto 💞
Franca Micai
Carissimi amici presepisti,
Ci riuniamo oggi con cuori pesanti e animi ricolmi di gratitudine per ricordare un uomo straordinario, un amico prezioso e un sacerdote devoto, Don Giancarlo. Come presidente del nostro amato gruppo presepistico nella Basilica Concattedrale del Duomo di Comacchio, egli ha lasciato un’impronta indelebile nella nostra passione comune per il presepe e nella vita della nostra comunità.
Don Giancarlo non è stato solo un parroco; è stato un mentore, un sostenitore e un amico che ha abbracciato la nostra passione per il presepe con gioia e entusiasmo. Fin dal suo insediamento come parroco nella nostra amata Basilica, ha dimostrato un costante impegno nel sostenere il nostro gruppo presepistico, rendendolo un punto focale della vita spirituale e culturale della comunità.
Il presepe che oggi ammiriamo e amiamo così profondamente ha una storia che si intreccia con quella della nostra città per oltre un secolo. La sua tradizione è stata mantenuta viva grazie al lavoro instancabile di Don Giancarlo e al nostro gruppo di presepisti. Nel 1984, il presepio è stato fedelmente restaurato, mantenendo intatto il suo fascino e la sua bellezza originari. Questa opera è stata un tributo al maestro Antonio Manasse, l’organista della cattedrale, che aveva dipinto il presepio originale.
Don Giancarlo ha rappresentato la continuità di questa meravigliosa tradizione, mantenendo vivo lo spirito del Natale attraverso il presepe che ci unisce come comunità. La sua dedizione e il suo incoraggiamento costante hanno alimentato la nostra passione, ispirandoci a creare opere d’arte che riflettano la bellezza della nascita di Gesù.
Oggi, mentre piangiamo la sua perdita, celebriamo anche la sua eredità. La sua presenza costante nel nostro gruppo presepistico è stata una fonte di ispirazione e ci ha insegnato che il presepe non è solo un’opera d’arte, ma un mezzo per trasmettere il messaggio di amore e speranza.
Che il nostro impegno nel mantenere viva la tradizione del presepe continui a onorare la memoria di Don Giancarlo. Siamo grati per il tempo che abbiamo trascorso con lui e per il suo immenso contributo alla nostra comunità presepistica. Preghiamo affinché il suo spirito gentile ci guidi mentre continuiamo a portare avanti la sua opera con lo stesso amore e dedizione che lui ha dimostrato.
Che Don Giancarlo possa riposare in pace, sapendo che il suo amore per il presepe e la comunità di Comacchio vivrà nei nostri cuori per sempre. Amen.
Giorgio Boccaccini
Carissimi amici ex alievi don Bosco,
Ci riuniamo qui oggi per commemorare e ricordare la vita di un uomo straordinario, un sacerdote devoto e amato da tutti noi, don Giancarlo. Attraverso le sue azioni ispiratrici e il suo impegno instancabile, don Giancarlo ha lasciato un segno indelebile nelle nostre vite e nella comunità che ha servito con tanto amore.
Don Giancarlo è stato un dono divino, un uomo di straordinaria bontà che ha dedicato la sua vita al servizio degli altri. Il suo cuore generoso e la sua anima compassionevole sono stati la fonte della sua forza, e il suo impegno nel guidare il circolo degli anziani dedicato a San Giovanni Bosco è stato un esempio luminoso di come la fede possa trasformarsi in azione.
Con profondo dispiacere, oggi piangiamo la sua perdita, ma anche celebriamo la sua vita e il suo impatto positivo sulla comunità. Il circolo degli anziani, che egli ha presieduto con dedizione e passione, è diventato un luogo di sostegno, amore e condivisione grazie al suo costante impegno.
La bontà di don Giancarlo non conosceva limiti. Ha speso la sua vita per il bene degli altri, ispirando chiunque lo circondasse con la sua gentilezza e il suo spirito altruista. Il suo amore per San Giovanni Bosco, manifestato attraverso il circolo degli anziani, è un testamento tangibile della sua fede in azione.
Mentre piangiamo la sua assenza, siamo anche pieni di speranza per il futuro. Siamo certi che il suo spirito generoso continuerà a vivere attraverso coloro che sono stati toccati dalla sua guida. Ci auguriamo di trovare un successore altrettanto devoto e generoso, capace di portare avanti l’eredità di don Giancarlo e di continuare a guidare il circolo degli anziani con la stessa dedizione.
Nel ricordare don Giancarlo, preghiamo affinché il suo spirito possa ispirare in ognuno di noi la stessa compassione e dedizione al servizio degli altri. Che la luce della sua bontà continui a brillare nei nostri cuori mentre onoriamo il suo ricordo e continuiamo il suo nobile lavoro nella comunità.
Che don Giancarlo possa riposare in pace, sapendo che il suo impatto duraturo è una testimonianza del suo amore eterno per Dio e per il prossimo. Amen.
Ex alievi di Comacchio, Giorgio Boccaccini, Alberto Parmiani
Il lungo, insolito suono delle campane del Duomo, ci ha annunciato il suo ritorno al Padre.
Nostro caro don Giancarlo, servirebbero tante, tante parole per ringraziarla e per raccontare quello che ha fatto, o meglio, chi è stato per Comacchio in questi 35 anni.
Lei che amava la montagna, è stato mandato in mezzo all’acqua, nelle nostre Valli, e ha vissuto tanto con i comacchiesi, fino a conoscerci uno ad uno e a volerci bene con tutti i nostri pregi e i nostri difetti. Ha saputo riservare un posto speciale nel suo cuore anche per la comunità di Volania, che ha guidato per tanti anni e che sicuramente non la dimenticherà.
Molti di noi sono stati da lei battezzati, comunicati e cresimati, sposati e anche accompagnati nei momenti più tristi; sempre con affetto, con parole semplici, una carezza o un incoraggiamento, con quella serenità che dava pace al cuore… e quanti ne ha poi confessati…
Noi non potremo mai dimenticare il suo impegno verso chi le chiedeva aiuto. È stato per tutti esempio di vera carità cristiana: ha saputo donarsi completamente con umiltà, ha dato fiducia e speranza, e la sua missione è uscita dai confini di Comacchio fino in Bosnia-Erzegovina.
Vogliamo ricordarla così, nelle sue semplici parole, nella sua figura rassicurante, nella sua saggezza di uomo che ha conosciuto e amato il Signore e ha saputo trasmettere questo amore. Ricordiamo il suo sorriso e quell’allegria e positività che ci donava in ogni suo sguardo, fino a quando ha potuto.
Con questo brevissimo pensiero, l’Amministrazione Comunale vuole ringraziarla, don Giancarlo, e chiederle ancora aiuto, nella sua bontà ora che è più vicino al Signore, affidiamo alle sue preghiere queste nostre comunità, a cui ha voluto tanto bene e che continueranno a volerle tanto bene.
Avv. Pierluigi Negri, Sindaco di Comacchio